Se ne parlava ormai da anni e le proiezioni erano chiare. Il 2017 sarebbe stato l’anno in cui il mercato pubblicitario del web avrebbe raggiunto gli stessi investimenti di quello tradizionale. Così è stato. Mary Meeker sui Digital Trends ha pubblicato il suo report annuale dove emerge che gli investimenti in pubblicità digitale hanno raggiunto quelli tradizionali e nei prossimi 6 mesi è atteso il superamento.

Il motivo di questo successo è presto detto. L’accesso all’advertising online è di più facile accesso rispetto ad esempio a quello televisivo. Con piccoli budget, chiunque può diventare inserzionista. Le barriere di ingresso sono notevolmente meno restrittive e i budget richiesti sono di gran lunga inferiori rispetto a spot in tv.

Il cuore di questo nuovo modo di fare advertising è racchiuso tutto nella possibilità del web di centrare in modo notevolmente più preciso il target di riferimento abbassando quindi i costi poichè le persone da raggiungere sono molte di meno ma molto più interessate.

 
I nuovi canali di ADV, in primis Facebook e Google, permettono inoltre una misurabilità più efficiente dei risultati, dei ricavi e quindi dei costi, aspetti che i media tradizionali non possono fornire rendendo quindi una campagna sempre poco efficiente rispetto al Web.

In numeri: Facebook segna un +62% di crescita rispetto al precedente anno ed assieme a Google, controllano il mercato pubblicitario per l’85% degli investimenti effettuati al mondo.

 

Facebook e Google raccolgono ormai una mole di dati impressionante dei loro utenti. Abitudini sociali, aspetti demografici, interessi e stili di vita. Questi consentono agli advertiser di puntare i modo molto più preciso le loro loro inserzioni limitando i costi ed aumentando le conversioni. Gli utenti sono sempre più sottoposti ad annunci sempre più in linea con le le loro attitudini.

 

I media Tradizionali sono quindi morti?

Secondo me no. A mio avviso bisognerà aspettare ancora qualche anno affinché i media tradizionali si possano fondere con quelli del web. Grazie alle nuove smart tv ad esempio, le reti televisive potranno stringere accordi con i Big Player del Web ricavando i dati sulle profilazioni degli utenti. Questo servirà a far trasmettere alle emittenti TV pubblicità diverse in ogni televisore nello stesso momento del palinsesto facendo quindi abbassare anche i costi. Se poi i media tradizionali si doteranno anche loro di piattaforme web per gestire e misurare gli spot televisivi, allora i media tradizionali inizieranno una nuova era fiorente nel mercato pubblicitario.

 

 

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